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STANISLAO FARRI

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Stanislao Farri

nasce a Bibbiano (Reggio Emilia) nel 1924. Lavora alcuni anni col padre, ma nel 1940 inizia l'attività di tipografo, prima alla Tipografia Notari di Reggio Emilia, e poi, dal 1945 al 1955, alla Cooperativa Operai Tipografi, di cui è uno dei soci fondatori. Sempre al 1940 si può fare risalire il suo primo interesse per la fotografia che tre anni dopo lo porterà a partecipare alla sua prima mostra fotografica. Nel 1955 abbandona la tipografia per dare vita, a Modena, assieme a due amici, a un'impresa di fotografia professionale e di grafica. Due anni più tardi allestisce, nella sua casa di Reggio, uno studio e inizia l'attività che lo vedrà, fino alla fine degli anni Ottanta, lavorare per importanti aziende emiliane e, sempre più, specializzarsi nella riproduzione di opere d'arte, di interni di edifici e nella documentazione della civiltà e della cultura della sua terra. Di quest'ultima ricordiamo le raccolte con tematiche quali i caselli che producono il parmigiano reggiano, gli spaventapasseri, i carri agricoli, l'appennino reggiano, il Po, le piazze cittadine, il cimitero napoleonico di Cavriago, la Nuvola di Kengo Kuma a Casalgrande, i ponti e la stazione Mediopadana realizzati da Santiago Calatrava e le immagini in bianco e nero scattate nell'arco della sua vita. Nel corso della sua carriera Farri ha ottenuto diversi riconoscimenti in Italia ( nel 1998 vince il premio "autore dell'anno" assegnato dalla Federazione Italiana Associazioni Fotografiche), ma anche all'estero con diverse partecipazioni a mostre fotografiche in Spagna, Stati Uniti e Svizzera. Una delle più grandi mostre antologiche di Stanislao Farri viene esposta nel 2003 a Palazzo Magnani: "Memorie di luce. Fotografie 1943-2003", a cura di Sandro Parmiggiani. Tra le altre esposizioni personali dedicate a Stanislao Farri ricordiamo quella promossa dal Comune di Reggio Emilia nel 1976, dall'università di Parma nel 1986, la mostra al Musèe Nicèphore Nièpce di Chalon-sur-Saone nel 1993 e altre mostre tenutesi negli ultimi anni tra Parma e Reggio Emilia: "Nuvole" a Cavriago nel 2005, "Alberi" al Palazzo dei Principi di Correggio nel 2009, "Dal bianco al nero" a Casalgrande sempre nel 2009, "Viaggio intorno alla Nuvola di Kengo Kuma" ai Chiostri di San Domenico di Reggio Emilia nel 2010 in occasione della sua partecipazione a Fotografia Europea, "Bounjour, Monsieur Calatrava" allo studio BFMR di Reggio nel 2014. Nel 2013 pubblica il volume "Reggio Emilia" nel quale raccoglie 140 scatti effettuati nella sua terra nativa tra il 1948 e il 2013. La mostra più recente, in occasione dei 90 anni di Stanislao, viene promossa dal Comune di Parma con l'organizzazione di Arnaldo Amadasi e Giovanni Calori. "Sulle tracce della luce" è esposta a Palazzo del Governatore di Parma, curata da Sandro Parmiggiani. In questa retrospettiva di circa 200 immagini troviamo alcuni dei principali temi che caratterizzano la carriera fotografica di Stanislao Farri: la memoria, l'architettura paesaggistica, le sculture, il cielo e le relative nuvole, l'importanza dei luoghi che sono fondamentali per capire l'identità culturale delle persone della sua amata terra e soprattutto una continua sperimentazione in camera oscura. Il grande lavoro del decano dei fotografi reggiani è andato in crescendo proprio in questi ultimi anni, riconoscimento del lavoro di tutta una vita, ed è caratterizzato da una padronanza assoluta del linguaggio fotografico e da un grande rispetto degli aspetti formali dell’immagine e dalla progressiva conquista di una straordinaria maestrìa in camera oscura.

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