VALERIO ADAMI
Valerio Adami
nasce a Bologna il 17 marzo 1935.
Nel 1944 la famiglia si trasferisce definitivamente a Milano dopo un breve soggiorno a Padova durante gli anni della guerra. La figura più importante per Valerio, durante l’infanzia, è senza dubbio suo nonno paterno, uomo di lettere, allievo di Giosuè Carducci, che fece nascere in Valerio e in suo fratello Giancarlo l’interesse per la letteratura. Dopo aver concluso gli studi scientifici al liceo gesuita Leone XIII, e contemporaneamente aver frequentato l’istituto di Fonologia, nel 1952 si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Brera, dove si lega d’amicizia con Bepi Romagnoni e ha la possibilità di seguire i corsi del grande Achille Funi. Sempre allo stesso anno risale il primo viaggio di Adami a Parigi, città nella quale si stabilisce per un certo numero di mesi, e dove entra in contatto con i pittori Wilfredo Lam e Roberto Sebastian Matta, creando così una fitta ragnatela di amicizie che durerà nel tempo. Nel 1955 si diploma all’Accademia di Brera, espone a Venezia il ritratto del fratello Giancarlo, con il quale vince il Premio Marzotto, e tiene la sua prima mostra personale alla Galleria Pater di Milano.
Nel 1958 vince il premio San Fedele e trascorre l’inverno a Londra, assieme all’amico Romagnoni, con il quale condivide sia lo studio sia la passione per la cultura anglosassone completamente cancellata in Italia dalla retorica fascista. Così entra in contatto con l’avanguardia londinese (Francis Bacon e William Scott), che influenzerà la futura produzione di Adami. Nel 1960 vince il premio Lissone e partecipa alla rassegna Young Italian Painters al Museo d’Arte Moderna di Kamakura in Giappone. L’anno successivo è presente all’esposizione Italian Artists organizzata alla Cambridge Art Association di Boston. Durante la seconda metà degli anni 60 vengono organizzate numerose mostre internazionali di Valerio Adami. Inizia così una serie di lunghi soggiorni che lo porteranno, tra l’altro, a Londra, New York, Cuba, Tokio, Caracas, in Baviera, in India, in Israele, in Scandinavia e in Argentina. Tutti questi viaggi segneranno molto profondamente la cultura e la visione artistica di Valerio Adami, che spesso affronterà nelle sue opere tematiche tipiche di culture differenti dalla nostra.
Nel 1966 disegna il ritratto di Nietzsche, il primo di una lunga serie di “ritratti letterari”, dove la linea insegue meno la fisionomia che il tracciato di un pensiero simbolico. Gli vengono dedicate due importanti rassegne nelle gallerie milanesi Schwarz e Marconi. Nel 1968 la Biennale di Venezia dedica una sala ai dipinti di Adami. Nel 1971 si trasferisce a New York, dove inaugura un suo atelier e a partire da questa data tornerà regolarmente per alcuni mesi ogni anno. Durante questi anni incontrerà numerosi scrittori, filosofi e pittori, tra i quali Dino Buzzati, Helmut Heissenbuttel, Marc Le Bot e Jacques Derrida, con i quali instaurerà fortissimi legami duraturi che gli consentiranno un continuo e ricco scambio di idee ed opinioni. Nel frattempo la figura umana è entrata sempre con maggior evidenza nella sua pittura: non più solo corpi dislocati fra gli oggetti, nel decoro degli interni o di luoghi pubblici (A. Valtolina).
Nel 1976 parte per il suo primo viaggio in India con l’amico Hubert Damisch e soggiorna a lungo ad Ahmedabad. Nel 1978, rientrato a New York, Adami comincia a dipingere una serie di quadri di tema mitologico. Nel 1980 Italo Calvino scrive Quattro fiabe d’Esopo per Valerio Adami e sempre nello stesso anno viene selezionato dal Catalogo Nazionale d’Arte Bolaffi assieme a Giulio Paolini, Mimmo Paladino, Lucio Bulgarelli, Sergio Cassano e Gianfranco Goberti. Nel 1985 il Centre Georges Pompidou di Parigi, gli dedica un’importante retrospettiva che l’anno dopo viene trasferita al Palazzo Reale di Milano. Sono anni di grandi riconoscimenti per la pittura di Adami. Infatti nel 1988 lo Stato francese gli commissiona un ritratto del compositore Pierre Boulez. Sempre nello stesso anno la città di Bologna organizza una serie di manifestazioni dal titolo Adami a Bologna.
Nel 1990, dopo essere tornato a vivere sul Lago Maggiore, tiene una grande retrospettiva all’IVAM- Centre Julio Gonzàlez a Valencia, e l’anno seguente sempre in Spagna gli viene dedicata un’esibizione al Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia. Nel 1992 parte per un lungo viaggio in Messico al quale fa seguire un altro lungo viaggio in India nel 1996. Tornato in Italia nel 1997 Palazzo Medici Riccardi di Firenze ospita una sua grande mostra suddivisa in tematiche. Nel 1998 realizza per il Monte Paschi di Siena una pittura monumentale.
Nel 2000, a Meina, città nella quale vive il maestro, nasce la Fondazione Europea del Disegno, nel restaurato Museo di Villa Faraggiana. Dopo un ulteriore viaggio in India nel 2003, il Teatro San Carlo di Napoli gli commissiona le scene per L’Olandese Volante di Richard Wagner, e nello stesso anno il Museo Frissiras di Atene gli dedica un’ampia retrospettiva. Nel 2006 il Museo d’Arte Contemporanea di Lissone consegna all’artista un premio alla carriera e ospita una grande retrospettiva dal titolo Adami d’après Adami. Nel 2009 inaugura, assieme alla moglie Camilla, la retrospettiva Camilla ADAMI Valerio al Palazzo Reale di Milano. Nel 2011 la città di Lucca celebra il suo lavoro con un trittico di mostre dedicate ai suoi disegni, ai dipinti e agli acquarelli. Nel 2012 la Galleria Tega di Milano decide di inaugurare la sua nuova sede dedicando ad Adami una vasta retrospettiva dal titolo Figure nel tempo, accompagnata da un importante catalogo, contenente numerosi saggi storici sull’Artista.